Ulteriori verifiche previste dalle  NTC

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Anche in caso di verifica positiva conseguita sulla base dei procedimenti basati sui domini di resistenza esposti nei precedenti paragrafi, le NTC prescrivono vari controlli aggiuntivi. Nel caso di pilastri soggetti a sforzo normale semplice, si deve comunque assumere una componente flettente dello sforzo MEd= e.NEd con eccentricità e almeno pari a 0,05h≥20 mm dove h è la dimensione della sezione nella direzione dell’eccentricità (punto 4.1.2.1.2.4  NTC). Questo tipo di controllo non viene effettuato dal programma, restando al progettista la valutazione della minima eccentricità da assumere, anche perché questa norma è di dubbia interpretazione nel caso di sezioni con forma generica.

In zona sismica, allo scopo di incrementare la duttilità dei pilastri, viene posto un limite allo sforzo normale rispetto a quello massimo del dominio corrispondente all’assetto 4 definito nel paragrafo relativo ai campi di rottura. Per le strutture in classe di duttilità CD”B” ed in CD”A” tale valore limite N corrisponde rispettivamente al 65% e al 55% della  resistenza massima a compressione della sezione di solo calcestruzzo (0,65÷0,55 Ac´fcd dove Ac è l’area della sezione di calcestruzzo)(§ 7.4.4.2.2.1 NTC).

Ciò comporta una riduzione del dominio resistente del tipo di quella rappresentata in figura, in cui viene esclusa dal dominio resistente la parte retinata a destra di N. Tale controllo viene effettuato dal programma in automatico.

Nelle sezioni appartenenti a travi inflesse (caratterizzate da N=0) va verificato che le armature longitudinali ricadenti in zona tesa misurino un’area  As,min non inferiore a (§ 4.1.6.1.1 NTC):

 

           As,min = 0,26  fctm/fyk  bt d      e comunque non minore di  0,0013 bt d    

 

dove bt è la larghezza media della zona tesa; d è l’altezza utile della sezione; fctm è il valore medio della resistenza a trazione assiale (§ 11.2.10.2 NTC);   fyk è il valore caratteristico della resistenza a trazione dell’armatura ordinaria.

Il programma valuta As,min assumendo al posto di  btd  l’Area Ac della sezione di calcestruzzo (in genere a favore di sicurezza).    

In zona non sismica (o per elementi sismicamente secondari) l’area di armatura tesa o compressa non deve superare individualmente il 4% dell’area della sezione trasversale di calcestruzzo.

Sempre con riferimento alle zone non sismiche o negli interventi locali nelle sezioni appartenenti a pilastri (caratterizzate da N > 0)  vanno rispettate  armature minime longitudinali  tali da non risultare inferiori a  0,10 NEd/fyd, dove NEd è la forza assiale di compressione di calcolo e fyd è la resistenza di calcolo a snervamento dell’acciaio. Le armature longitudinali complessive dovranno, inoltre, essere comprese fra lo 0,3 % e il 4% dell’area effettiva della sezione.

Nelle zone di tipo sismico le NTC prescrivono (per assicurare una buona duttilità a tutte le sezioni) un limite minimo ed uno massimo per la percentuale geometrica r di armature tese (sia inferiori che superiori delle travi):

 

         1,4/ fyk  < r  < rcompr+  3.5/ fyk

 

Dove  rcompr   è il rapporto geometrico relativo all’armatura compressa.

Nelle zone critiche deve inoltre essere rcompr ≥ 0,5 r e nelle altre zone comunque rcompr ≥ 0,25 r.

Per i pilastri, sempre in zona sismica, la percentuale complessiva delle armature longitudinali  deve essere compresa tra l’1% ed il 4%.

 

 

 

 

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